Miriam Defensor-Santiago | |
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Senatore della Repubblica delle Filippine | |
Durata mandato | 30 giugno 2004 – 30 giugno 2016 |
Durata mandato | 30 giugno 1995 – 30 giugno 2001 |
Giudice della Corte penale internazionale | |
Durata mandato | 2011 – 2014 |
Segretario della Riforma Agraria | |
Durata mandato | 20 luglio 1989 – 4 gennaio 1990 |
Presidente | Corazon Aquino |
Predecessore | Philip Ella Juico |
Successore | Florencio Abad |
Dati generali | |
Partito politico | PRP (1991-2016) |
Università | UP Visayas UP Diliman Università del Michigan MST |
Professione | Avvocata |
Miriam Palma Defensor-Santiago (Iloilo, 15 giugno 1945 – Taguig, 29 settembre 2016[1]) è stata una politica, avvocata e giudice filippina della Corte penale internazionale.
È nota per aver servito in tutti e tre i rami del governo filippino: giudiziario, esecutivo e legislativo. Dopo aver svolto la professione di giudice ed insegnante durante la presidenza di Ferdinand Marcos, iniziò la propria carriera politica alla fine degli anni ottanta. Nel 1988 fu nominata commissario dell'immigrazione e della deportazione da Corazon Aquino, ai tempi noto come uno degli enti governativi più corrotti del Sud-est asiatico, e l'anno seguente come Segretario della riforma agraria. Nel 1990 rassegnò le proprie dimissioni in seguito al rifiuto del governo della Aquino di distribuire un ampio terreno di coltivazione della famiglia Cojuanco, noto come Hacienda Luisita, ai contadini del Luzon Centrale. Due anni dopo, fondò un proprio partito, il People's Reform Party, e si candidò senza successo alle discusse elezioni presidenziali del 1992 dove si classificò seconda alle spalle di Fidel V. Ramos.[2] Nel 1995 fu eletta nel Senatrice, ricoprendo tale carica sino al 2001, mentre nel 1998 si candidò alle elezioni presidenziali di quell'anno, dove arrivò settima. Fu nuovamente rieletta Senatrice nel 2004 e nel 2010. Nel 2011 è divenuta la prima filippina, nonché la prima asiatica di un paese in via di sviluppo ad essere eletta come giudice della Corte penale internazionale.[3][4] Ricoprì tale posizione sino al 2014, quando si dimise citando sintomi di sindrome da fatica cronica, i quali invece si rivelarono essere segni di un cancro ai polmoni.[5][6] Dopo essersi sottoposta a delle cure, nel 2015 annunciò la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2016, dove si classificò ultima. Nel medesimo anno divenne membro dell'International Advisory Council, organo dell'International Development Law Organization (IDLO) che promuove lo stato di diritto.[7][8]
Il suo nome viene accostato per la sua attività di lotta contro la corruzione nel paese. Nel 1988 ricevette il prestigioso Ramon Magsaysay Award per il suo servizio prestato al governo, con una citazione "per la sua leadership coraggiosa e morale nella pulizia di un ente governativo corrotto".[9][10][11][12] Nel 1997 fu invece nominata una delle "100 donne più potenti al mondo" dalla rivista The Australian.[13] È conosciuta anche come la Lady di ferro d'Asia, in inglese The Iron Lady of Asia, soprannome affibbiatole in onore del suo modello di riferimento Margaret Thatcher.[14] Attiva anche nel mondo dell'editoria, è nota anche per aver scritto numerosi libri sulla politica e sulle scienze sociali.